Sottolineando uno degli aspetti di maggiore interesse per i professionisti, vale a dire quello relativo ai guadagni, la piattaforma ha parzialmente abbandonato la precedente diplomazia che prevedeva di destinare il 70% dei ricavi agli sviluppatori e il restante 30% alla Apple; d’ora in poi infatti il corrispettivo per i developer sarà pari all’85% contro il 15% del gruppo californiano una volta trascorso almeno un anno dalla pubblicazione sull’App Store.
Il limite dei 12 mesi per conseguire una maggior quantità di ricavi rappresenta sicuramente un avanzamento dal punto di vista del revenue sharing, Google Play Store dovrebbe però risultare ancora più conveniente perché la quota dell’85% verrà applicata da subito.
Novità anche per quanto riguarda le vendite basate sulle sottoscrizioni che potranno essere effettuate attraverso tutte le categorie del marketplace; questo significa che qualsiasi applicazione potrà richiedere un pagamento periodico a chi desidera continuare ad utilizzarla, indipendentemente dalla categoria di appartenenza. Si tratta di una soluzioni particolarmente interessante per chi fornisce servizi tramite la propria App.
Da segnalare anche delle nuove regole relative all’advertising e in particolare alle promozioni delle applicazioni tra i risultati delle ricerche nonché l’accelerazione dei tempi di pubblicazione per le App.
Via Janko Roettgers