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Home / News / Apps mobile intelligenti oltre il riconoscimento facciale… grazie a Azure!

Apps mobile intelligenti oltre il riconoscimento facciale… grazie a Azure!


Le tematiche sono tante ma il filo conduttore che ha caratterizzato molti degli interventi sembra essere stato quello dell’interoperabilità tra piattaforma Microsoft, sistemi terzi e open source, strategia che Microsoft sta cavalcando con evidente successo, anche di immagine. Gli sviluppatori peraltro sono pigri e conservativi per definizione 😉 e si sentono più a loro agio quando possono sfidare qualcosa di nuovo riutilizzando tutto o buona parte del know-how già acquisito.

Per questo i nuovi tasselli aggiunti al cloud sono ben connessi con i workflow fatti di linux, php, sviluppo android e iOS, github, Docker, Mesos, etc. Inoltre i servizi offerti rappresentano concretamente dell’ “intelligenza” da sfruttare nelle app per dare uno slancio moderno, qualcuno direbbe “innovativo”. Poi ci torniamo.

Sul piano delle opportunità di mercato il concetto alla base di tutto è che ogni “company” adesso è potenzialemente una “cloud company”, anche quando non realizza software, ma ne ha bisogno per gestire il proprio business (es. Uber, Amazon). E quando si parla di cloud, nel mondo Azure si apre un fronte molto ampio che contempla servizi di infrastruttura (il 30% del workload è linux) e la piattaforma per le App, dalle Web App tradizionali realizzate con .NET ma anche php e altre tecnologie, alle Universal App per Il sistema della BSOD (anche qui da C# a C++), ai client android o iOS, alle Single Page Applications.

Apps apps apps

Naturalmente la sfida più grande adesso è quella di competere nell’ambito dei servizi di backend evoluto per le app mobile o single page e per evoluto qui si intende qualcosa che vada molto oltre i servizi RESTful tradizionali. D’altra parte questo risulta ancor più evidente quando si pensa che adesso un prodotto come Visual Studio è gratuito (nella Community Edition) e che integra tecnologie come Xamarin, anch’esso acquisito e reso gratuito e Cordova per la creazione di app ibride con HTML5.

Tra le tante cose presentate (molte già note dall’ultima confernza Versione) è stato interessante assistere alle demo di alcuni servizi che annunciavamo “intelligenti” e che vale la pena convincere dal vivo:

  • i Cognitive Services, che permettono di estrarre informazioni dalle immagini (come gli oggetti presenti nella foto, lo sfondo, il soggetto, il numero e l’umore delle singole persone ritratte) e riceverle già pre-digerite sotto forma di oggetti JSON ricchi di tag e di livelli di interpretazione. Il tutto in modo gratuito sotto una certa soglia di utilizzo.
  • il Bot Framework, una serie di servizi che consentono di automatizzare risposte, attivare reazioni a stimoli (anche in combinata con i cognitive services: si può reagire a qualcosa stimolato da “whatif without hairs”), eseguire ricerche visuali, attivare software o colloquiare con altri bot. Il tutto naturalmente programmabile.
  • LUIS, è un servizio di riconoscimento del linguaggio, parte dei Cognitive Services e ancora in beta gratuita, basato sul machine learning per creare associazioni custom tra intenzioni pronunciate in linguaggio naturale e azioni da far compiere alle app.

Sicuramente vale la pena approfondire anche le API per la gestione delle autenticazioni e delle identità, che forniscono una astrazione basata sugli standard per consentire gli accessi alle app con utenze di diversi vendor come Facebook e Google.

Microsoft inoltre sta investendo anche sul Marketplace di Azure, in cui trovare soluzioni preconfezionate (open source e non) e per pubblicare le proprie soluzioni, renderle conosciute e venderle a livello generale.

Conclusioni

Scontato dire che abbiamo scalfito la cima dell’iceberg. Sarebbero moltissimi gli altri spunti da approfondire: da office365 all’autenticazione, a SQL Server, a skype alla feature di sicurezza fino ai tool di Visual Studio. Molto comunque si può trovare su Channel9.

Ci si sarebbe aspettati un evento tecnico, e lo è stato, ma come spesso accade in queste occasioni, l’alchimia che ha offerto un valore in più all’evento è stata quella data dalle persone, che pur non conoscendosi sono state messe nelle condizioni di condividere vissuti professionali e l’immancabile passione per il codice.





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